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Intervista Sen. Gasparri su Il Giornale

Il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri

"Sacrifici per tutti pur di risanari i conti"  

lacopo Granzotto

Roma «Il nostro dovere è tutelare i risparmi e i redditi degli italiani». Fa sempre piacere quando si parla bene dei soldi di una (ex) potenza mondiale del risparmio. E poi il gruzzolo ha sempre il suo perché. Così, la solenne promessa del senatore Maurizio Gasparri serve a dare serenità un governo assediato da responsabilità enormi. È uno strano agosto di superlavoro, dietro l'angolo ci sono decisioni impopolari. Alternative non ce ne sono. Gasparri annuncia l'avvio del confronto sulla Manovra che saràillustratail 5 o 6settembre. Ma la trafila comincia mercoledì pomeriggio in commissione Bilancio. Convocati il direttivo di Senato e Camera, ci saranno Cicchitto e Quagliariello. «Tocca far chiarezza e uscire da una certa generalità che in questi giorni sta creando confusione» annuncia Gasparri. Nel frattempo oggi c'è la riunione della Lega dalla quale potrebbe uscire qualche concessione in tema di previdenza.

Allora onorevole: immobili pubblici, pensioni, va, delega fiscale e assistenziale ce n'è per far tremare le vene ai polsi.

«E tra l'altro la gente non ci capisce più nulla; un giorno leggi una cosa, tre giorni dopo viene contraddetta. Sembra il calciomercato, ma il tempo stringe. Faccio notare che in Borsa ci sono società italiane con un valore nettamente inferiore alle scorte...».

Partiamo dalle pensioni.

«Salvi i diritti acquisiti e la posizione di chi ha lavorato quarant'anni, servono proposte coerenti con quanto il centro destra approvò nel 2004 in materia di pensioni e poi con un gravissimo errore Prodi e la sinistra vollero abrogare. Quel testo fu votato da Fini e Casini che adesso innestano la retromarcia».

L'ipotesi più accreditata sembra sia l'innalza­ mento dei requisiti a 62 anni con 35di anzianità.

«Nessuna anticipazione, non sono un tecnico. Se ne occuperanno il ministro Sacconi e i sindaca­ ti. Faccio solo notare che lavorando di più si avrà una pensione più ricca, lo so è un sacrificio per tutti ma serve a risollevare i conti».

Il contributo sociale sembra uno spaurac­chio...

«Magari se ne potesse fare a meno! Va comun­ que rivisitato. In questi giorni si parla tanto della fatidica soglia del super ricco. Vorrei far notare che anche uno che guadagna100 mila euro lordi all'anno può avere qualche problema se ha quattro figli a carico. Dunque potrebbe non essere più tanto ricco. Detto questo penso che ci sono tantissimi ricchi che dovranno dare una mano al Paese...».

La questione dell'aumento dell'Iva, a Tremonti non piace al premier sì. Politicamente si presenta più digeribile del contributo di solidarietà perché è spalmato sulla totalità dei consu­ matori e non colpisce qualcuno in particolare

«L'aumento dell'Iva entrerebbe in vigore sola- mente su certe aliquote, diciamo dal 10 al 20 per cento. Ma la considero comunque una carta di ri­ serva. Il punto è introdurla subito o utilizzarla in parte come risorsa per coprire la delega previden ziale, per finanziare l'assistenza sociale?».

Ma l'aumento dell'Iva potrebbe ricadere sui prezzi che verrebbero subito aumentati. E in questo momento di calo dei consumi sarebbe una sciagura...

«Sono misure necessarie e impegnative, ai com- mercianti penseremo dopo».

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«Soffiare sul fuoco non è costruttivo. Manifesta­ re è legittimo, se vogliono dissentire facciano pure, sopravviveremo anche a loro. Prima però si facciano un esame di coscienza. Alternative non ce ne sono. Ma lo hanno capito o no che l'Europa ci sta controllando?».